giovedì 26 febbraio 2015

Immaginazione non fa rima con realtà

Quando una coppia decide che è arrivato il momento di allargare la famiglia è quasi come se iniziasse un conto alla rovescia, come se fosse questione di poche settimane prima che il bimbo arrivi. Si inizia a fantasticare su quanto sarà carino, a chi assomiglierà: "avrà il mio naso e le tue orecchie" selezionando le parti migliori dell' uno e dell'altro per il perfetto prototipo che la nostra mente ha già creato. Si valuteranno i nomi, assolutamente no quelli che ci ricordano la compagna di scuola figa che al confronto ci faceva apparire super sfigate, anche se non lo eravamo in realtà (ma c'è una giustizia divina e ora noi siamo top e lei invece racchia al quadrato). No i nomi degli ex, di entrambi, no i nomi del tipo "voglio ma non posso" perché poi in abbinata con il cognome suona tipo "Kevin Ruoppolo" o "Chantal Cazzavillani". Meglio mantenere un basso profilo a mio avviso. Per non parlare poi del corredino, va attentamente meditato: si parte dal fasciatoio, passando per il bidoncino acchiappapuzzapannolini, attraversando il cuscino per l'allattamento e finendo con l'aspiramoccio del nasino. Insomma, se non si sta calmi si rischia di andare in affanno mesi e mesi prima che il test di gravidanza dia, FINALMENTE, la conferma che la gravidanza non è solo un'utopia. Almeno per qualcuna. In effetti, a onor del vero, va detto che non per tutte è difficile ottenere una gravidanza, quella che al primo colpo fa strike esiste... non stiamo parlando della leggenda del Troll che si sposa con un cammello, c'è anche chi senza nemmeno mettersi di impegno fa tombola. Ma no, noi non siamo tra le fortunate, noi si deve sputar sangue prima di farcela, un po' come cercare di completare un puzzle di 2000 pezzi con gli occhi bendati e una mano legata, sedute sopra una collinetta di braci roventi mentre uno sciame di api ci ronza intorno incazzatissime. Ecco, in questo caso si avrà tutto il tempo di immaginare, pianificare, meditare e scegliere tutto ciò che servirà al nostro bambino. Ok, ma di questo passo, mentalmente, gli abbiamo anche organizzato il matrimonio! 

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